Intervista alla Presidente di Mostra d’Oltremare Donatella Chiodo (Fonte Il Mattino del 3 Maggio 2017). In foto la Presidente Donatella Chiodo.

Il Presidente della Mostra, Donatella Chiodo: non comprendo la polemica, sono dei pri​vilegiati!

L’eco del successo del Comicon 2017 è ancora nellaria: padiglioni e giardini della Mostra DOltremare sono stati festosamente invasi e lentusiasmo è stato travolgente perfino negli uffici dove la struttura viene gestita. Perciò quando Donatella Chiodo, Presidente della Mo​stra D’Oltremare, sente che cè polemica, resta interdetta: «Non capisco, davvero non mi spiego i motivi».

C’è l’ipotesi che il Comicon possa lasciare la Mostra al termine della prossima scadenza contrattuale.
«Ribadisco, mi sembra davvero incredibile. Anche e soprattutto perché il contratto triennale attualmente in vigore è stato firmato qualche giorno prima dellinizio dell’evento. Insomma è un accordo che abbiamo siglato pochi giorni fa e in quel momento non sembra​va che ci fossero problemi, anzi. Ecco perché oggi mi sfuggono i motivi delle rimostranze»
I motivi sono quelli consueti: costi elevati, strutture considerate inadeguate, preoccupa​‐ zione per il futuro…
«Da dove vogliamo partire? Dai costi? Daccordo, allora bisogna spiegare che lorganizza​‐ zione del Comicon da lungo tempo ottiene agevolazioni sui pagamenti».
Quali agevolazioni?
«Quando nel 2010 la manifestazione arrivò alla Mostra, vennero intuite immediatamen​‐ te le possibilità di sviluppo e si decise di affiancare lorganizzazione con un programma di sostegno alle start up che prevede uno sconto molto sostanzioso sui prezzi ufficiali».
Scusi presidente ma, sette anni dopo lesordio, una «start up» non è più tale. Si tratta di una realtà consolidata.
«E invece qui da noi ha ancora lo stesso trattamento riservato ai progetti nuovi e consi​‐ derati vincenti. Ovviamente le nostre richieste economiche aumentano lievemente di anno in anno, ma siamo comunque molto al di sotto del listino ufficiale. Lo spazio al metro qua​‐ dro, attualmente, al Comicon costa il sessanta per cento in meno rispetto alle richieste abi​‐ tuali della Mostra».
E allora perché gli organizzatori presentano rimostranze su questo fronte?
«Bisogna conoscere i dettagli per capire. Dall’anno scorso a quest’anno, ad esempio, il Co​micon ha aumentato il suo spazio espositivo passando da 9mila a 12mila metri quadri. Pro​babilmente cè stata la sensazione di aver pagato di più, ma hanno anche occupato uno spa​zio molto più ampio».
A proposito di padiglioni, cè la consueta rimostranza sull’inadeguatezza, sulla vetustà delle strutture.
«Questo è in parte vero ma il problema è che ci troviamo in una struttura che è posta sotto tutela. Ogni adeguamento deve essere concordato, per adesso ci siamo concentrati su altre aree e arriveremo anche ai padiglioni, con i tempi giusti».
Ma le lamentele riguardano anche, ad esempio, la mancanza di aria condizionata. Per accenderla mica cè bisogno del permesso della Soprintendenza?
«No, non cè bisogno di permessi. Però l’aria condizionata è un servizio che viene offerto dalla Mostra D’Oltremare e che va inserito nei contratti. In quello con gli organizzatori del Comicon non era previsto l’utilizzo dei refrigeratori d’aria, ecco perché non sono entrati in funzione».
Ci sono anche dubbi sul possibile utilizzo, in futuro, del Teatro Mediterraneo, determi​nante per gli eventi del Comicon.
«Questa mi giunge nuova. Forse è meglio chiarire una volta per tutte che tutto ciò che viene stabilito in sede contrattuale viene rispettato dalla Mostra. Se è previsto l’utilizzo del teatro, viene concesso senza nessun dubbio».
E allora coma nasce la preoccupazione?
«Io non lo so. Posso immaginare che i dubbi siano collegati a un vecchio progetto con il quale pensavano di creare una stagione teatrale fissa al Mediterraneo e, ovviamente, ave​vamo avvisato tutti gli organizzatori di fiere. Ma si tratta di un progetto ormai datato che, peraltro, non è andato in porto. Ma anche se domani tornasse allordine del giorno, non po​trebbe mai cancellare un impegno contrattuale già assunto. Insomma, se Comicon ha fir​mato un contratto nel quale è previsto l’utilizzo del teatro per tre anni, quellutilizzo è ga​rantito».
Ci sono anche critiche al management che non sarebbe capace di ascoltare, che sarebbe assente.
«Guardi, io e tutti i dirigenti viviamo praticamente da reclusi qui alla Mostra, e le nostre porte sono sempre aperte: difficile che qualcuno provi a cercarci e non ci trovi».

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